E’ stato illustrato giovedì mattina a Ca’ Farsetti, dall’assessore al Commercio e Attività produttive Sebastiano Costalonga, il nuovo Regolamento sull’occupazione del suolo pubblico. Erano presenti anche alcune rappresentanti del Comitato Danni da Movida. Di seguito riportiamo il comunicato del Comune.
La delibera, approvata dalla Giunta comunale, definisce i nuovi “Criteri regolamentari per l’arredo urbano e l’occupazione di suolo pubblico nella Città antica ed estuario con esclusione delle isole del Lido e di Pellestrina“.
Il provvedimento, i cui contenuti sono stati condivisi con le associazioni di categoria, va ad abrogare i “Criteri regolamentari per l’arredo urbano e l’occupazione di suolo pubblico nella Città antica ed estuario con esclusione delle isole del Lido e di Pellestrina”, approvati con la precedente 237 del 2015. La necessità di rivalutare i criteri è sorta dopo l’approvazione del nuovo regolamento approvato nel 2021 che non prevede più il tacito rinnovo delle concessioni di occupazione suolo pubblico. Il nuovo regolamento prevede che le concessioni, alla loro scadenza, possano essere rinnovate per un tempo non superiore alla durata della concessione medesima, con segnalazione certificata qualora si verifichino le seguenti condizioni:
- non vi sia alcuna variazione rispetto all’oggetto della concessione originaria;
- non vi siano mutamenti nello stato di fatto e di diritto dell’area interessata dall’occupazione e e nelle immediate vicinanze;
- non siano intervenuti mutamenti normativi in materia di occupazione di suolo.
Entro il 30 giugno 2023 sono state presentate 225 istanze di rinnovo che presentavano criticità, 124 chiuse positivamente 1 chiusa negativamente e 48 archiviate. Tra le criticità più rilevate quella degli arredi difformi, il mancato rispetto delle distanze, ma anche quella relativa al soggetto non titolato, mancato assenso dei frontisti o la deroga al locale storico.
Dall’analisi è stata riscontrata la necessità di rivedere i criteri per salvaguardare le attività storiche, tradizionale e di qualità e per renderli maggiormente aderenti alle attuali esigenze della città.
“Una delibera che stravolge completamente quello che è il concetto di occupazione di suolo pubblico da parte delle attività produttive a Venezia – ha sottolineato Costalonga – Le regole vengono rinnovate con un focus sulla qualità, a beneficio di chi vive in città e dei tanti turisti che ogni anno la visitano. Puntiamo sulla possibilità di favorire la richiesta di arredi particolari, eliminando lo standard, abbiamo quindi creato una commissione tecnica, che andrà a valutare le esigenze degli esercenti. Altro punto fondamentale, sempre legato alla qualità e che ripercorre i principi della delibera anti-paccottiglia, è l’esempio portato dai luoghi come Burano, simbolo della tradizione veneziana dove molti artigiani saranno favoriti nell’assegnazione dei plateatici per il loro impegno storico culturale. Le maglie si stringeranno invece per chi preferisce lavorare con il turismo mordi e fuggi”.
Le principali novità introdotte dai nuovi criteri sono:
- l’ampliamento ai soggetti titolati (alberghi che avevano già concessioni rilasciate prima del 2015, ampliamento delle attività commerciali destinate alla residenza, prodotti di artigianato locale);
- l’esenzione, nelle procedure di rinnovo, dall’obbligo di ripresentare l’assenso del frontista, fatti sempre salvi i diritti di terzi;
- la possibilità di richiedere l’accatastamento degli arredi del plateatico sul suolo pubblico, in deroga al generale obbligo di ritiro alla chiusura del locale. Tale possibilità dovrà comunque essere oggetto di istruttoria ed essere prevista dalla concessione;
- la possibilità di occupazioni temporanee per le attività artigianali tipiche;
- la possibilità di deroghe per i locali storici e le attività d’artigianato tipico iscritti in appositi registri regionali;
- la semplificazione della disciplina della Commissione Arredi per renderne più veloci i lavori e consentire una maggiore differenziazione degli elementi d’arredo.
Vengono inoltre definiti gli elementi d’arredo consentiti come ad esempio tavoli, sedie, ombrelloni e particolari espositori approvati dalla Commissione Arredi. Semaforo rosso, invece, per articoli in plastica – salvo specifiche deroghe approvate dalla commissione – frigoriferi, chiusure verticali, pedane, espositori a girandola e/o con immagini, fiori finti. Nella delibera sono infine specificate le tipologie di prodotti che possono essere esposte dai commercianti, nell’elenco figurano: fiori e piante, ittico, ortofrutta, macelleria (esclusi prodotti di gastronomia e/o confezionati pronti al consumo), casalinghi ad esclusione degli elettrodomestici, articoli di ferramenta, biancheria per la casa, tessuti, colori e libri.